Adoro il mio lavoro!

Credo che sintesi migliore per raccontarmi non esista. Inutile dilungarmi per convincervi del mio valore. Non ne sarei neanche molto capace.

Ho studiato molto e mi aggiorno costantemente lavorando quotidianamente in studio e continuando a studiare.

Mi sento bene quando mi riesce far star bene gli altri nel lavoro come nella vita e credo molto nel rapporto personale col paziente.

Non è solo una mia caratteristica innata ma diventa una condizione imprescindibile in quanto ,mentre colleghi di altri ambiti sanitari che esercitano in una struttura sono garantiti dall’immagine e dalla nomea della struttura stessa, il sottoscritto, esercitando la professione di osteopata in maniera indipendente e come libero professionista reputa molto importante valorizzare il rapporto personale per instaurare una relazione di fiducia con chi prendo in cura.

I 6 punti che seguono sono per me capisaldi:

Movimento e alimentazione

Il movimento fisico aumenta la produzione di endorfine, i nostri analgesici interni. L'aumento di queste sostanze migliora infatti il tono dell'umore, attenua il senso di stanchezza (fisica ed emotiva), aumenta il senso di benessere, la percezione dell'energia vitale e, in generale, lo sguardo con cui noi guardiamo la nostra vita. Aiuta inoltre:

• L'apparato osteoarticolare;

• La salute cardiovascolare;

• La riduzione del rischio, fino al 50%, di sviluppo del diabete di tipo 2;

• La prevenzione o la riduzione dell’ipertensione;

• La riduzione dei sintomi di ansia, stress, depressione, solitudine, insonnia;

• Il calo del peso e la diminuzione del rischio di obesità;

• L’apparato muscolare.

L’alimento ha la capacità di costruire, sostenere e riparare.

Sicuramente l’osteopata non ha il titolo per rivestire il ruolo di consulente alimentare però consapevole di quanto importante sia l’equilibrio biochimico per la “sanità” del nostro organismo, e per trovare la guarigione in caso di patologia, a mio avviso, deve conoscere bene gli effetti collaterali dell’alimentazione tradizionale. Mi riferisco alla classica dieta dei giorni nostri, o peggio ancora, al frequente uso di cibi ottenuti con materie prime raffinate, additivate e che hanno subito varie fasi di cottura.

A mio avviso l’osteopata deve essere a conoscenza del reale significato del termine “alimento”, quali sono i cibi più adatti per il nostro benessere organico e psichico, e quindi informare il paziente su quanto egli stesso può fare per la sua salute attraverso un regime alimentare adeguato.

Lo squilibrio biochimico può rendere vano anche il migliore dei trattamenti osteopatici soprattutto a livello viscerale ed emozionale.

Affermo ciò in quanto, il trattamento osteopatico, in qualsiasi ambito venga applicato, si basa sul dare informazioni all’organismo del paziente le quali, se correttamente fornite, indurranno delle risposte fisiologiche che permetteranno al paziente di ritrovare la “salute”.

Ovviamente in relazione con lo stile di vita, del livello di stress, dell’ambiente e dell’assetto genetico del paziente , avendo un’alimentazione scorretta lo stato di salute organica sarà inversamente proporzionale al tempo da cui persistono delle abitudini alimentari scorrette.

COLLABORAZIONI

Pur sapendo che l’osteopatia può risolvere una lista lunghissima di problematiche sono altresì convinto che non sia la panacea di tutti i mali. A tal proposito, negli anni ho cercato e trovato figure professionali mediche e non, dotate di vaste conoscenze e di esperienza, con sensibilità osteopatica delle quali mi avvalgo per l’ottenimento della salute dei miei pazienti. Tra queste:

• Massofisioterapista ( riabilitazioni post traumatiche e post chirurgiche, lesioni muscolari etc…)

• Fisiatra (diagnosi e indicazioni terapeutiche)

• Ortopedico (diagnosi e indicazioni terapeutiche)

• Logopedista (percorso in condivisione)

• Omeopata (percorso in condivisione)

• Dentista (percorso in condivisione)

• Ecografista (diagnosi e indicazioni terapeutiche)